Spedizione gratuita per ordini superiori a 49€

Scopri le nostre offerte, i prodotti in saldo, combo e lotti selezionati per te

Carrello

Nessun prodotto nel carrello.

Pesca spinning: guida alla tecnica

pesca spinning

La pesca spinning è una tecnica nella quale si utilizzano esche artificiali, in metallo, legno o plastica. Il nome deriva dall’inglese to spin (girare) e ci sono due correnti di pensiero: una corrente sostiene che il verbo to spin è riferito al continuo roteare del mulinello durante il lancio e recupero dell’esca artificiale; l’altra corrente sostiene che ci si riferisce alla rotazione della paletta del cucchiaino rotante, prima esca artificiale utilizzata per questa tecnica. 

Nella pesca spinning, si punta alla cattura di pesci predatori, che si avvicinano alle esce per vari fattori: alimentari, territoriali, o semplicemente perché attratti dal colore e dal movimento. 

La pesca spinning vede il pescatore in continuo movimento sia per lancio e recupero dell’esca artificiale sia nella ricerca del predatore. È infatti preferibile spostarsi di continuo e non lanciare sempre nello stesso posto. 

Rispetto ad altre tecniche, lo spinning richiede poca attrezzatura e non richiede un investimento molto dispendioso, almeno per chi vuole cominciare a testare il territorio di questa tecnica. Basta davvero il minimo indispensabile: una canna, un mulinello, qualche esca artificiale. Per completare il tutto e pescare in modo comodo sono consigliati uno zainetto porta esche e un guadino che possa aiutare a recuperare la nostra cattura. 

Prima di arrivare alla descrizione dell’attrezzatura per la pesca spinning, è importante capire come sceglierla. La scelta dell’attrezzatura varia in base alla combinazione di vari fattori, quali lo spot scelto (e quindi tipo e profondità di acqua e ambiente costiero), le prede da insidiare.

Vediamo quindi come si classificano le diverse categorie di spinning:

Pesca spinning ultraleggero e leggero

Negli ultimi anni la differenza tra spinning leggero e ultraleggero è andata piano piano scomparendo. Gli spot, l’attrezzatura e le prede possono essere più o meno ritenuti gli stessi, quindi racchiudiamo tutto in un’unica sottocategoria di spinning.  

Lo spinning ultraleggero o leggero è quello che si pratica in piccoli corsi d’acqua poco profondi e tendenzialmente con acque calme. In riferimento alle acque dolci un esempio sono i fiumiciattoli, ruscelli, piccole zone lacustri. Se invece pensiamo alle acque salate allora ci riferiamo a la bassa scogliera, le foci naturali e, nel caso di risacca o scaduta, la scogliera subito esterna ai moli. 

Con questa tecnica puntiamo ad insidiare piccole prede come orate, spigole, aguglie, di bassa grammatura e di grandezza non superiore ai 25 centimetri. 

La scelta dell’attrezzatura è un fondamentale, quindi scegliamo una canna di una lunghezza tra 1,7 e 2,1 metri con un’azione massima di 10 grammi. 

Il mulinello più adatto ha una taglia compresa tra 1000 e 2000 e un peso di massimo 200 grammi.

Ricordiamo che durante le battute di pesca a spinning dobbiamo continuamente lanciare e recuperare, e per questo è di fondamentale importanza trovare il giusto bilanciamento tra i pesi dell’attrezzatura per non rischiare di stancarci poco dopo aver cominciato. 

Per la scelta del filo è possibile indirizzarsi su nylon, fluorocarbon o fluoro coated con un diametro che può oscillare tra 0.10 e 0.18.

Infine il peso dell’esca artificiale va tra i 5 e i 15 grammi e fino agli 8 centimetri di lunghezza.

Le prede che è possibile insidiare sono occhiate, aguglie, cefali in acqua salata, oppure trote, persici, e pesci grufolatori in acque dolci. 

Pesca spinning medio

Per lo spinning medio è meglio orientarsi verso una canna da pesca che va da 1.80 a 3 metri. Possiamo dire che le canne più corte sono più adatte alla pesca dalla spiaggia, mentra quelle più lunghe alla pesca dalle scogliere. 

A seconda dello spot e del pesce che si sceglie di insediare basiamo la scelta della nostra attrezzatura. Lo spinning medio è quello praticato in acque con una fitta vegetazione sommersa e affiorante, dove molti predatori amano rifugiarsi e aspettare le prede.

Il mulinello, come già detto, ha un ruolo fondamentale per il continuo stress a cui è sottoposto a causa dei continui lanci e recuperi, e la taglia da scegliere in questo caso è tra i 4000 e i 5000 con un trecciato che va dalle 20 alle 30 libbre. 

Gli artificiali più adatti hanno un peso tra i 15 e i 30 grammi con una lunghezza compresa tra gli 8 e i 15 centimetri. 

Le prede tipiche di questa pesca sono barracuda, spigole e pesci serra per quanto riguarda la pesca in mare. Con attrezzatura da spinning medio-leggero, in acqua dolce, si possono catturare trote, cavedani, lucci e persici.

Spinning pesante

Lo spinning pesante può essere praticato dalla riva o dalla barca, quindi lo spot è quello del mare aperto e profondo. Richiede ovviamente attrezzatura adatta all’occasione, in grado di raggiungere distanza lunghissime, impossibili da raggiungere con attrezzatura per lo spinning medio o leggero. 

La lunghezza delle canne arriva ai 3 metri, con un casting superiore ai 50 grammi. Le canne per lo spinning pesante devono essere robuste e in grado di resistere ai combattimenti.

Anche il mulinello sale di taglia partendo dalla taglia 8000 e in grado di poter contenere almeno 200 metri di filo 0.35-0.40 o un trecciato tra le 30 e le 50 libbre. 

Per gli artificiali per lo spinning pesante la scelta ricade sulle esche superiori ai 30 grammi e ai 15 centimetri di lunghezza. 

Lo spinning pesante è quello che va alla ricerca di grosse prede in mare: tonni, lampughe, pesci serra e lecce. In acque dolci profonde, invece, è ideale per i black bass, ma anche per il siluro o il luccio. 

Altri articoli

Il nostro obiettivo è quello di fornirvi contenuti interessanti e informativi che vi aiutino a migliorare le vostre tecniche di pesca

Offerte, sconti e novità in anteprima sulla tua e-mail

Per i nuovi iscritti, sconto 5 Eur sul primo ordine.