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Come pescare le orate dalla scogliera d’estate

pescare le orate dalla scogliera

Vediamo insieme quali sono le attenzioni che dobbiamo avere per riuscire a pescare le orate dalla scogliera durante l’estate o la primavera.

L’orata è una delle prede più ambite dai pescatori che praticano surfcasting, non a caso si contende l’appellativo di “Regina” con un altro amato pinnuto, ovvero la spigola.

Tuttavia oggi non parliamo di come insidiare questo pesce a surfcasting, che sappiamo richiedere determinate condizioni meteo-marine, ma vedremo come possiamo insidiare questo favoloso pesce in condizioni di mare calmo in primavera o estate, e quindi come pescare le orate dalla scogliera.

Con l’avvento della bella stagione, inevitabilmente dobbiamo salutare anche le perturbazioni e le mareggiate, e per chi proprio non ne vuole sapere di riporre in cantina la propria attrezzatura da pesca, può ripiegare in questo modo, senza rinunciare all’emozione di una cattura importante.

Pescare le orate dalla scogliera

pescare le orate dalla scogliera

Quello che dobbiamo prendere in considerazione per pescare le orate dalla scogliera sono:

Attrezzatura

Partendo dall’attrezzatura, quello di cui abbiamo bisogno per questo tipo di pesca è: canne leggere e sensibili, dai 4.20 m ai 4.70 m. Abbiamo bisogno di canne che possono essere in grado di lanciare piombi dai 50 ai 100 grammi, che abbiano una vetta sensibile in grado di percepire le minime abboccate, perché l’orata è un pesce intelligente, furbo e sospettoso e capita spesso che una volta assaggiata l’esca e sente la pur minima trazione, avverte il pericolo e resta ferma e immobile; ne deriva che noi avvertiamo un movimento quasi impercettibile che ci fa pensare al moto ondoso o a qualche piccolo pescetto. (Alcuni dei più bei combattimenti con questo pesce li ho avuto proprio con questo tipo di mangiata).

Il mulinello

Un’altra cosa fondamentale per questa pesca è ovviamente il mulinello, dobbiamo fornirci di un mulinello da beach/surf, con una misura che va dal 5000 fino anche a 8000, che sia leggero ma allo stesso tempo robusto e soprattutto potente.

Il guadino

Tra la nostra attrezzatura non deve assolutamente mancare, quando siamo in scogliera, un guadino affidabile con una testa che abbia la rete a maglie larghe per diminuire l’attrito che la forza del mare pone su di essa quando è in acqua. Il guadino è secondo me un accessorio di fondamentale importanza per questa pesca, specie se siamo soli e dobbiamo guadinare il pesce con una sola mano; dobbiamo sì essere bravi a cercare di far stancare l’orata quando è al largo ma è proprio sotto gli scogli, quando riusciamo a vederla, che comincia di solito un nuovo combattimento, e tra rocce taglienti e possibili buchi, le insidie aumentano notevolmente. La lunghezza del guadino può variare dai 3 ai 7 metri, molto dipende dal tipo di scogliera su cui peschiamo ed è fondamentale che il suo peso non sia eccessivo.

Per guadinare un pesce, specie se di dimensioni importanti, è fondamentale mantenere la calma e ricordare sempre che è il pesce che deve andare a guadino e non il guadino a pescarlo, pertanto con la mano teniamo fermo il guadino in acqua con un angolazione che permette all’altra mano, quella che impugna la canna, di portare dolcemente l’orata verso la testa del guadino.

Altra cosa importante è riuscire a piazzare bene i picchetti tra gli scogli, perché è vero che a volte possiamo avere mangiate quasi impercettibili, ma è anche vero che in alcuni casi le abboccate sono davvero violente, e se non abbiamo tarato bene la frizione del mulinello saranno problemi.

Montature

Personalmente trovo maggiori i vantaggi di pescare le orate con montature ad amo singolo per due motivi: per avere maggiori possibilità di stendere il terminale in corrente, e per ridurre al minimo le possibilità di incaglio o fastidi quando ho il pesce a portata di guadino. Per questo stesso motivo, se è vero che per pescare le orate si prediligono terminali molto lunghi, io preferisco non esagerare per avere maggiore controllo quando il pesce è tra gli scogli sottostanti. Generalmente la lunghezza del terminale varia dai 100 ai 150 cm, ma non è detto che con un terminale da 60 cm l’orata non abbocchi ugualmente. Per quanto riguarda il diametro del terminale ci limitiamo a dire che può andare da 0.18 fino a 0.30/0.40, questo ovviamente dipende da una serie di fattori che diversi tra loro ed è una valutazione che va fatta sul posto.

La scelta dell’amo è forse tra le più importanti e dipende dal tipo di esca che utilizziamo, ma dobbiamo sempre prediligere ami robusti e che possano resistere all’apparato boccale dell’orata.

Per quanto riguarda il trave da utilizzare, possono essere diversi. Sicuramente l’uso di un minitrave ci aiuta sia in termini di velocità quando dobbiamo cambiare il piombo, sia in termini di lanciabilità di tutto l’apparato pescante se dobbiamo raggiungere maggiori distanze. L’utilizzo di un piombo scorrevole col classico collegamento salvanodo-girella-terminale è senz’altro un’opzione minimal che svolge bene il proprio lavoro e ci dà qualche chances in più quando una volta che il pesce abbocca senta meno l’attrito del peso del piombo proprio perché questo scorre sulla lenza madre e offre minore resistenza.

Esche

Le esche da utilizzare per questo tipo di pesca sono veramente tante, ma riassumendo le più importanti sono:

Arenicola

L’arenicola è senza dubbio una delle esche principe in questa tecnica, ha come vantaggi il fatto di essere molto catturante ed è facile da reperire in quei periodi dell’anno. I suoi svantaggi sono dati principalmente dal fatto che risulta molto appetibile non solo all’orata ma anche a tantissima minutaglia e non ha una grandissima resistenza in acqua, poi dobbiamo anche per forza di cosa optare per ami e finali di misura e diametro ridotto per non rischiare di rovinarla durante la fase di innesco.

Americano e Bibi

Americano e bibi sono ottime esche, molto gradite all’orata, bisogna fare molta attenzione quando le si innesca a non far fuoriuscire il liquido che hanno all’interno, o quantomeno limitarlo al massimo. Anche queste sono un ottimo pranzo per una grande quantità di pesci e pescetti e quindi non ci aiutano tanto se vogliamo fare selezione. Sicuramente abbiamo come vantaggio quello di poter utilizzare ami più robusti e avere maggiori sicurezza in caso di allamata.

Cozza e Granchio

Cozza e granchio sono senz’altro le esche dedicate principalmente alla ricerca di orate. Sebbene le mangiate diminuiranno sensibilmente, è anche vero che al 99% quando la canna parte o è orata o è orata. Ci sono anche altri pesci che possono attaccare il granchio di sabbia o la cozza aperta, ma difficilmente riusciranno a rompere il guscio di una cozza chiusa. Il vantaggio principale è che sia il granchio che la cozza possiamo reperirle direttamente sul posto, fresche e a costo zero.

Lo spot

Per la ricerca dello spot giusto è bene sapere che quasi tutte le scogliere offrono una ricca vegetazione e quindi maggiore affluenza di pesci. La presenza di granchi e cozze può farci dedurre la presenza di orate, visto che nei periodi più caldi dell’anno queste si spingono verso riva per cibarsi. In base alla zona del Mediterraneo, questi pesci possiamo trovarli su fondali sabbiosi, rocciosi o misti. La scelta della scogliera non va fatta soltanto in base alla presenza di orate, ma è importante anche riuscire a trovare posti che siano facilmente raggiungibili, su cui è possibile spostarsi con tutta l’attrezzatura da pesca e che si presti alla procedura di guadinamento. Essendo una pesca praticata anche di notte e su scogli bagnati, è fondamentale cercare posti sicuri (inciampare su una scogliera non è come cadere sulla sabbia). Quindi stiamo molto attenti quando decidiamo di uscire per pescare orate sulla scogliera.

Quando pescare

Come abbiamo detto è un tipo di pesca che si può praticare anche in notturna, ma specialmente nei mesi di Giugno, Luglio e Settembre, la fascia oraria da prediligere è quella che attraversa le ore più calde della giornata. Anche il crepuscolo e l’alba sono momenti in cui possiamo concentrare maggiormente le nostre speranze.

Insomma con alcuni accorgimenti e poche regole da seguire anche una battuta estiva con mare forza olio può regalare belle soddisfazioni, ricordiamo però che questo tipo di pesca può farci prendere il pesce della vita o un’orata da 200 gr, e rilasciare i pesci sottomisura è un obbligo soprattutto morale verso il nostro amato mare.

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