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La pesca surfcasting in primavera

pesca surfcasting in primavera

La primavera è una stagione ricca di fascino, non solo per la natura che si risveglia, ma anche per i pescatori che possono finalmente riprendere a frequentare le loro zone di pesca preferite. Le temperature più clementi, le giornate più lunghe e l’abbondanza di cibo rendono questo periodo ideale per insidiare diverse specie di pesci. Vediamo in questo articolo cosa significa pesca surfcasting in primavera.

Tuttavia, è importante prima distinguere tra due differenti concetti di primavera: 

La primavera astronomica 

Ha una data precisa e fissa, determinata dall’equinozio di primavera. L’equinozio avviene quando il Sole, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, interseca l’equatore celeste. Questo evento astronomico determina la parità di durata tra giorno e notte in tutto il globo. Nell’emisfero boreale, l’equinozio di primavera si verifica tra il 20 e il 21 marzo, segnando l’inizio ufficiale della stagione.

La primavera biologica

Non ha una data precisa e universale. Il suo inizio è graduale e variabile, dipendendo da fattori climatici e geografici. La primavera biologica si manifesta con il risveglio vegetativo, caratterizzato dalla fioritura delle piante, dal ritorno degli uccelli migratori e dall’aumento delle temperature. L’avvento di questa stagione può quindi avvenire in periodi differenti, anticipando o posticipando la primavera astronomica.

In sintesi, la differenza tra primavera astronomica e primavera biologica risiede nella natura stessa dei due concetti. La prima è un evento astronomico preciso e determinato, mentre la seconda è un processo naturale graduale e influenzato da fattori contingenti.

Una volta chiarita la differenza vediamo quali sono le prede che possiamo insidiare primavera con la pesca surfcasting, consapevoli che in questa stagione possiamo parlare più di pesca a fondo che surfcasting, dal momento che in questa stagione le mareggiate non sono quelle della stagione invernale.

La Mormora: Un Prezioso Grufolatore del Mare

La mormora, un pesce dal fascino discreto e dalle carni pregiate, rappresenta una delle prede più ambite dai surfcaster durante la stagione primaverile ed estiva.

Habitat e Caratteristiche:

Diffusa lungo le coste sabbiose o miste dell’Italia, la mormora predilige fondali bassi dove si nutre, grufolando incessantemente alla ricerca di piccoli invertebrati. Le sue dimensioni non sono mai eccessive, raramente superano il chilo di peso, ma la sua combattività e le sue carni bianche e delicate la rendono un vero e proprio tesoro per i palati più raffinati.

Tecniche di Pesca:

L’arenicola napoletana rappresenta l’esca d’elezione per la mormora, sebbene altri vermi come l’americano o il bibi possano comunque risultare efficaci. La sua indole sospettosa richiede l’utilizzo di finali sottili (non superiori allo 0.18 mm) e lunghi (oltre 1.5 metri). Le montature più utilizzate sono quelle a due ami (classica per il surfcasting) o, in alternativa, finali a un amo con piombo scorrevole di lunghezza pari a 2 metri.

Momento Propizio:

La mormora diventa particolarmente attiva durante le ore notturne del periodo primaverile ed estivo, in concomitanza con i picchi di marea. In questo frangente, la sua voracità aumenta considerevolmente, offrendo agli appassionati di pesca la possibilità di catture entusiasmanti.

Conclusioni:

La mormora, con la sua tenacia e il suo sapore inconfondibile, rappresenta un vero e proprio gioiello del mare italiano. La sua pesca, che richiede abilità e pazienza, regala al pescatore soddisfazioni uniche e un bottino di inestimabile valore.

Il Pesce Serra: Un Predatore Formidabile nei Nostri Mari

Un Nuovo Protagonista:

Il pesce serra, un predatore originario di mari tropicali e subtropicali, ha recentemente trovato un habitat fertile anche nel Mediterraneo, grazie al riscaldamento delle acque. La sua presenza ha modificato l’ecosistema marino, diventando un protagonista indiscusso delle ultime stagioni.

Caratteristiche e Abilità:

Il serra è un predatore formidabile, dotato di una dentatura feroce in grado di recidere perfino il cavo d’acciaio. La sua stazza e la sua velocità lo rendono un avversario temibile per qualsiasi pescatore.

Tecniche di Pesca:

Le esche più efficaci per catturare il serra sono il trancio di cefalo, spigola, sgombro, sarda o piccole seppie. Il trancio di pesce va avvolto con filo elastico su un galleggiante, in quanto il serra caccia principalmente a mezz’acqua.

La Montatura:

La montatura consigliata è a un bracciolo con piombo scorrevole. Il terminale in fluorcarbon dello 0.35 va collegato a un cavetto d’acciaio di circa 30 cm, con un amo del 4/0.

Habitat e Abitudini:

Il serra si avvicina spesso alla riva, prediligendo foci di fiumi e porti, soprattutto se ricchi di pescherecci e di cibo di scarto. Può raggiungere dimensioni notevoli, superando anche i 10 kg.

Consigli per la Pesca:

  • Utilizzare esche fresche e di qualità.
  • Prestare attenzione alle condizioni meteomarine e alle maree.
  • Calibrare correttamente l’attrezzatura.
  • Avere pazienza e perseveranza.

La pesca del serra rappresenta una sfida emozionante per ogni appassionato. Con la giusta dose di abilità e fortuna, la cattura di questo predatore regala un’esperienza indimenticabile e un bottino di grande valore.

L’Orata: Regina del Surfcasting e Sfida per Pescatori

Un Sogno per Tutti i Surfcaster:

L’orata rappresenta, senza ombra di dubbio, la preda più ambita del surfcasting. Le sue carni pregiate, la sua combattività e la sua indole lunatica e sospettosa la rendono una sfida irresistibile per ogni pescatore sportivo. La possibilità di catturare esemplari di oltre 3 kg alimenta il fascino di questa regina del mare.

Tecniche di Pesca Affinate:

La pesca dell’orata richiede l’utilizzo di terminali lunghi e sottili, calibrati con attenzione. Diametri inferiori allo 0.20 possono risultare rischiosi, in quanto le placche ossee in bocca dell’orata possono facilmente recidere il filo o piegare ami non robusti. La scelta ideale ricade su terminali dello 0.20 o superiori per esemplari di taglia.

Esche e Montature Efficaci:

Il bibi rappresenta l’esca d’elezione per l’orata, seguito da arenicola e americano. In alcuni spot, l’utilizzo del granchio vivo può rivelarsi micidiale. La montatura ideale è un monobracciolo di 2 metri con piombo fisso.

Consigli per la Cattura:

  • Prestare attenzione alle condizioni meteomarine e alle maree.
  • Calibrare correttamente l’attrezzatura in base alle dimensioni degli esemplari presenti nello spot.
  • Utilizzare esche fresche e di alta qualità.
  • Avere pazienza e perseveranza, adattandosi alle mutevoli abitudini dell’orata.

La pesca dell’orata non è semplice, ma la tenacia e la dedizione del pescatore possono essere premiate con catture memorabili e un bottino di inestimabile valore. La sfida con questa regina del mare richiede abilità, strategia e un pizzico di fortuna, regalando emozioni uniche a chi si avventura nella sua caccia.

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