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Gli ami nel surfcasting: guida per pescatori appassionati

ami surfcasting

Il surfcasting è molto più di una semplice attività di pesca; è un’esperienza che richiede precisione, strategia e un pizzico di fortuna. Tra tutti gli elementi che compongono l’attrezzatura di un pescatore, gli ami giocano un ruolo cruciale. Scegliere gli ami giusti è fondamentale per garantire il successo delle tue sessioni di pesca in riva al mare.

In questo articolo, esploreremo dettagliatamente il mondo degli ami da surfcasting, dalla loro varietà, dimensioni e materiali utilizzati. Che tu sia un pescatore esperto o un principiante appassionato, questa guida completa ti fornirà le informazioni essenziali per migliorare le tue performance sulle coste e ottenere risultati straordinari. Preparati a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sugli ami da surfcasting e a trasformare la tua prossima uscita di pesca in un’avventura memorabile.

In questo articolo parleremo quindi di:

Composizione di un amo

parti deli ami per la pesca surfcasting
  • Punta: è la parte appuntita dell’amo che penetra nel muso o nella bocca del pesce quando viene ferrato e che può ospitare o no l’ardiglione;
  • Curva: è la curva dell’amo che segue la punta. La forma della curva può variare a seconda del tipo di amo: tonda (come nei classici ami Aberdeen), semi-angolata (che si trova negli ami Crystal) o curvature speciali negli ami che devono svolgere una specifica funzione o che devono essere preparati con una determinata esca;
  • Gola: è la parte interna dello stelo dell’amo che collega la punta alla curva. La gola può essere più o meno profonda, a seconda del tipo di amo;
  • Gambo: è la parte diritta dell’amo che collega la gola all’occhiello;
  • Attacco: è l’estremità superiore dell’amo, che viene utilizzata per collegare l’amo al terminale della lenza e può essere a occhiello o a paletta;
  • Ardiglione: è una piccola sporgenza situata sulla punta dell’amo, progettata per impedire al pesce di fuggire una volta che è stato ferrato;
  • Apertura: è la distanza tra la curva e la punta e può essere larga o stretta.

Gambo e occhiello degli ami

Adesso che abbiamo un’infarinatura sulle varie parti che compongono gli ami da surfcasting, vediamo un’ulteriore distinzione che dobbiamo tenere in considerazione quando scegliamo la nostra attrezzatura. 

Il gambo dell’amo:

Amo a gambo lungo

Gli ami a gambo lungo sono una categoria di ami caratterizzati da uno stelo notevolmente più lungo rispetto agli ami tradizionali. Questa caratteristica distintiva li rende particolarmente adatti per determinate tecniche di pesca e per alcune specie di pesci. Può essere utile per esche più grandi o per facilitare la rimozione dell’amo dalla bocca del pesce. 

Amo a gambo corto

Gli ami a gambo corto hanno un gambo più corto rispetto a un amo normale e sono utilizzati con esche meno voluminose.

Infine dobbiamo sapere che a seconda del nodo che vogliamo fare per collegare lenza e amo possiamo scegliere due tipi di ami:

Occhiello o Paletta

Amo a occhiello

L’amo a occhiello, è un tipo di amo caratterizzato dalla presenza di un piccolo anello o occhiello situato all’estremità superiore dello stelo. Questo occhiello serve come punto di attacco per collegare l’amo alla lenza o al terminale dell’attrezzatura da pesca.

Amo a paletta

L’amo a paletta, è un tipo di amo che non ha un occhiello per poter passare il filo ma una  paletta piatta come continuo del gambo dell’amo. Questo tipo di amo va scelto in base al nodo che si desidera fare al terminale. È comunemente utilizzato per esche naturali come i vermi.

L’ardiglione

Tutti questi tipi di ami possono avere o non l’ardiglione. L’ardiglione è un piccolo dardo o piccolo puntale che si trova sulla punta dell’amo che impedisce al pesce di sfilare l’amo dopo essere abboccato. 

Ami in commercio

Addentriamoci adesso nelle varie tipologie di ami da surfcasting in commercio:

Amo Aberdeen

Amo che ricorda in modo abbastanza diretto una J. La curvatura dell’amo Aberdeen è regolare, bella rotonda. Esistono sia degli ami Aberdeen provvisti di paletta, sia degli ami Aberdeen provvisti di occhiello. Vista la forma si usa tendenzialmente per la pesca con verme, dal coreano al bibi; ottimo anche per cannolicchi e filetti di pesce.

Amo O’shaughnessy

a livello di forma potrebbe ricordare abbastanza da vicino il precedente Limerick: la curvatura è infatti simile. A differenza di quello, però, l’amo O’shaughnessy presenta tendenzialmente un gambo lungo, nonché un attacco esclusivamente a occhiello. Si comporta bene con anellidi e pesci, sia interi che a filetti.

Amo Beack

gli ami beack si distinguono abbastanza nettamente dagli altri per il caratteristico sviluppo finale a becco d’aquila: qui la punta infatti è curvata verso l’interno. Gli ami beak sono destinati alla cattura di prede piuttosto grosse, e sono pensati per le esche vive, per tranci e per granchi. Chi pesca a traina tendenzialmente conta gli ami beack nella propria attrezzatura da pesca.

Amo Crystal  

È un amo molto utilizzato per la pesca leggera. Quando peschi con bigattini, esche naturali di vario tipo o piccoli vermi è la scelta da preferire, soprattutto per la leggerezza della sua struttura, in grado di rendere il movimento dell’esca naturale. Non consigliabile per combattimenti con pesci XXL.

Amo Limerick

L’esatto opposto dell’Aberdeen. Quando cerchi un amo dal gambo corto ma dalla pancia generosa, è la scelta giusta per te. Ideale per l’innesco di esche voluminose, che hanno bisogno di ampiezza per lavorare correttamente.

Materiali

Parliamo infine dei materiali che vengono utilizzati per produrre i diversi ami. 

I primi ami da pesca risalenti a circa 11.000 anni fa pare fossero stati costruiti con delle conchiglie. Nel corso della storia i materiali utilizzati sono stati vari: legno, ossa di animali e umane, corno, pietra, bronzo e ferro. Con le scoperte di nuovi materiali gli ami sono stati costruiti in leghe di nichel e acciaio, ma anche in carbonio che rallenta l’azioe corrosiva dell’acqua del mare. L’acciaio inossidabile non viene utilizzato a causa della sua fragilità e della sua poca resistenza alle brusche torsioni.

Nei prossimi articoli scenderemo più nei dettagli per capire quale amo scegliere in base all’esca utilizzata o alla preda che si vuole insidiare. 

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