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Arenicole marine: l’esca proibita che potrebbe migliorare le prestazioni degli atleti

arenicole marine

L’ultima frontiera del doping nel ciclismo potrebbe essere il sangue di arenicole marine. Questo è quanto sostiene il dottor Franck Zal, medico francese che ha brevettato la scoperta con il nome scientifico di M101. Il doping è un problema che affligge il ciclismo da decenni. Negli ultimi anni, le autorità sportive hanno intensificato i controlli, ma i ciclisti continuano a trovare modi per aggirarli.

Il sangue delle arenicole marine

Le arenicole marine sono dei piccoli crostacei che vivono nelle zone costiere. Il loro sangue contiene un composto chiamato emoglobina, che è un ormone che stimola la produzione di globuli rossi. I globuli rossi trasportano l’ossigeno ai muscoli, quindi un aumento della loro concentrazione può migliorare le prestazioni atletiche. L’emoglobina delle arenicole marine ha una capacità di trasporto dell’ossigeno 40 volte superiore rispetto all’emoglobina umana. Inoltre, è compatibile con tutti i gruppi sanguigni e non provoca ipertensione.

Il doping con l’emoglobina delle arenicole marine

Secondo Zal, un noto ciclista del Tour de France 2020 lo ha contattato per chiedere il prodotto. L’uso di emoglobina delle arenicole marine come doping è vietato dal codice antidoping WADA. Tuttavia, l’emoglobina delle arenicole marine è difficile da rilevare a causa della sua emivita molto breve.

Le possibili conseguenze

L’uso di sangue di arenicole marine nel doping potrebbe avere gravi conseguenze per la salute degli atleti e l’integrità delle competizioni. Innanzitutto, potrebbe portare a un aumento del rischio di incidenti, poiché i ciclisti che sono più performanti potrebbero essere meno attenti.

In secondo luogo, potrebbe danneggiare l’immagine del ciclismo, che è uno sport che si basa sul rispetto delle regole e sull’etica sportiva.

L’uso di sangue di arenicole marine nel doping è una nuova frontiera che potrebbe avere gravi conseguenze per il ciclismo. Le autorità sportive devono intensificare i controlli per fermare questo fenomeno e proteggere la salute dei ciclisti e l’integrità delle corse.

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